Sabato 10 e sabato 17 novembre 2018
ore 10-13
con Alessandra Varbella
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La tecnica
La cartapesta, o papier maché o carton moulé, nata nella Cina antica, divenne molto popolare nel corso del XVIII secolo a seguito dei rapporti con l’Oriente e ai conseguenti sviluppi che ebbe il fiorente artigianato europeo in quell’epoca; nella produzione di oggettistica e cineserie varie, la carta pesta venne impiegata moltissimo, anche nella realizzazione di mobili. Il papier maché ebbe un’enorme diffusione fino alla metà del XIX secolo nella pratica teatrale prima della nascita dei materiali sintetici e con il suo impiego a livello industriale nella realizzazione di prodotti solidi e tenaci come il carton pierre con cui venivano realizzate piccole sedie e giocattoli anche di discrete dimensioni. La tecnica del papier maché oggi offre, per contrastare il gusto e la diffusione dei materiali sintetici, un modello artigianale assolutamente innocuo alla manipolazione da utilizzare a scopo didattico-educativo nel percorso formativo scolastico delle generazioni del futuro – si pensi ad esempio allo sviluppo della manualità, della tattilità nella scuola primaria e dell’infanzia.
“La trasformazione dei materiali è insita nella creazione stessa; in un manufatto artistico in genere, segni e colore, materie di natura diversa fingono di essere carne, tessuto – si pensi alla finzione della tridimensionalità operata dal pittore o alla trasmutazione del marmo in scultura – la finzione dunque, l’inganno come funzione primaria dell’arte figurativa. Da qui nasce la volontà di creare un materiale come il papier maché il cui procedimento, nei tempi e nei modi tende a sostituirsi alla natura e a simularne i processi. Come le concrezioni in malta imitano le stalattiti nelle grotte artificiali, carta, gesso e colla possono suggerire forme di diversa natura fino a renderne la consistenza di scorza, polpa, frutto. L’utilizzo di materiali esclusivamente naturali quali pigmenti minerali, colla animale, vernici tratte da resine conferisce ai manufatti creati un aspetto decisamente realistico. La dimensione temporale è l’elemento che caratterizza il procedimento e l’aspetto di tali manufatti: la stesura degli strati pittorici, la decantazione degli stessi e il risultato finale che ha la patina del tempo trascorso.” Alessandra Varbella
L’insegnante
Alessandra Varbella, nata a Genova nel 1965, si diploma nel 1987 presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti con una tesi sul Manierismo: “Arte e natura nell’immagine del Cinquecento”, incentrata sui procedimenti degli artisti impegnati nella simulazione della natura. Nel 2017 si specializza in Scenografia presso la stessa accademia dove ha l’occasione di approfondire l’utilizzo del papier maché nella realizzazione di effimeri ed accessori per lo spettacolo. Vive e lavora a Genova dove è docente di Discipline Pittoriche e Progettazione scenografica presso il Liceo Artistico Statale Klee-Barabino; parallelamente svolge attività artistica in diversi ambiti, dalla pittura, alla grafica, ai contributi scenico-decorativi in ambito teatrale.
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La quota di partecipazione è di 75 euro, materiali compresi.
È richiesta l’iscrizione all’Associazione (10 euro).
Il termine ultimo per l’iscrizione e il pagamento dell’intera quota è il 2 novembre 2018.
Il corso è a numero chiuso; per le iscrizioni dell’ultimo momento non è garantita la disponibilità di posti.
Per partecipare scrivi a info@papegenova.it